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Animali Anche la lepre saltatrice è biofluorescente: si illumina di rosso

Si allunga la lista dei mammiferi biofluorescenti, che assorbono raggi UV e riemettono luce visibile): ecco la lepre saltatrice, che si illumina di rosso.


L'essere umano convive con gli altri mammiferi da quando esiste; eppure, nonostante siano passati 300.000 anni, continuiamo a scoprire nuovi, sorprendenti dettagli sui nostri compagni di pianeta. L'ultima novità è quella dei mammiferi biofluorescenti: il primo è stato l'ornitorinco, che, si è scoperto nel 2020, brilla di verde se messo sotto una luce ultravioletta, e a lui sono seguiti una serie di marsupiali e altri animali endemici dell'Australia con la stessa proprietà.


NUOVO ARRIVATO. Ora possiamo aggiungere alla lista il primo mammifero del Vecchio Mondo: stando a un studio pubblicato su Scientific Reports, la lepre saltatrice è biofluorescente - brilla di rosso sotto una luce ultravioletta.

Innanzi tutto bisogna chiarire che, con fluorescenza, in generale si intende la capacità di un corpo di assorbire radiazioni elettromagnetiche ultraviolette (UV) e riemetterle sotto forma di luce visibile; quando a farlo è un essere vivente si parla di biofluorescenza. È, questa, un metodo per brillare che dipende da una fonte di luce, e non va confuso con la bioluminescenza (per esempio quella delle lucciole), nella quale invece la produzione di luce dipende da reazioni chimiche interne all'organismo.


È INIZIATA LA CACCIA. Da quando si è scoperto che l'ornitorinco è biofluorescente è partita una caccia ai mammiferi che si colorano sotto luce UV, e in pochi mesi ne sono stati trovati parecchi, al punto che si comincia a sospettare che la biofluorescenza sia molto più diffusa del previsto tra i mammiferi. Sospetto che viene alimentato dal fatto che la lepre saltatrice è il primo mammifero con questa proprietà che non proviene dal continente australiano: le due specie che si è scoperto essere biofluorescenti, Pedetes capensis e Pedetes surdaster, vivono rispettivamente in Sud Africa e in Kenya e Tanzania.

A differenza delle altre lepri, che appartengono all'ordine dei Lagomorfi, la saltatrice non è una lepre (e neanche un micro-canguro, nonostante la somiglianza), ma un roditore, come i topi e gli scoiattoli. È un animale notturno, e abbiamo appena scoperto che la sua pelliccia è in grado di assorbire l'UV e riemetterlo sotto forma di luce visibile: illuminata in questo modo, la pelliccia della lepre saltatrice è coperta da un pattern di vivide chiazze rosse che, secondo gli autori dello studio, potrebbero servirle per camuffarsi e nascondersi ai predatori in grado di vedere anche le frequenze luminose UV.


A CHE COSA SERVE? È solo una delle ipotesi che potrebbero spiegare la biofluorescenza della lepre saltatrice e di altri mammiferi; un'altra possibilità è che sia un modo per riconoscere un potenziale partner al buio durante la stagione degli accoppiamenti. C'è poi chi pensa che la biofluorescenza potrebbe non avere alcuno scopo né significato, ed essere una proprietà nata per caso, e chi pensa che si possa fare un collegamento con lo sviluppo di certe patologie. Insomma, ora che abbiamo scoperto che molti mammiferi brillano al buio è arrivato il momento di capire perché.



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